di Socorro Gomes, presidente del Consiglio Mondiale della Pace | da www.vermelho.org.br
Traduzione a cura di Marx21.it
Con il titolo “No alla violenza, si alla democrazia”, il 18 novembre, si è svolta a Teheran una conferenza che ha riunito 200 esponenti del governo e dell'opposizione della Siria, con l'obiettivo di riannodare i fili del dialogo nazionale. All'incontro, tra gli altri erano presenti il segretario del Partito Comunista Siriano Ahmar Bagdash e Ali Heidar, già oppositore di Assad e oggi nominato ministro per gli Affari della Riconciliazione Nazionale. Hanno assistito alla conferenza, insieme a rappresentanti delle istituzioni iraniane e agli ambasciatori di Cina e Russia, anche personalità del mondo politico e dei movimenti sociali provenienti da paesi della regione e di altri continenti, particolare dall'America Latina (spiccava la presenza del diplomatico nicaraguense Miguel D'Escoto, ministro degli esteri dopo la Rivoluzione sandinista ed ex presidente dell'Assemblea Generale dell'ONU). Ha portato il suo contributo, a nome del Centro Brasiliano di Solidarietà ai Popoli e Lotta per la Pace (Cebrapaz), anche la compagna Socorro Gomes, militante del Partito Comunista del Brasile e presidente del Consiglio Mondiale della Pace (http://www.wpc-in.org/).
Ringrazio per l'invito, che mi onora molto come attivista brasiliana dei movimenti sociali pacifisti, a partecipare a questa riunione convocata dal governo della Repubblica Islamica dell'Iran.
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RIUNIONE NAZIONALE DEGLI ADERENTI AL DOCUMENTO "GIÙ LE MANI DALLA SIRIA"
La riunione nazionale degli aderenti al documento "Giù le mani dalla Siria" è stata rinviata a data da destinarsi
La riunione nazionale degli aderenti al documento "Giù le mani dalla Siria" è stata fissata per domenica 2 dicembre dalle ore 10 alle ore 14, presso la Casa della Pace in via di Monte Testaccio 22 , Roma . La Casa della pace si trova a circa 1 km a piedi dalla stazione metro Ostiense linea B.
INIZIATIVA DELL'11 NOVEMBRE 2012: INTERVENTO DI S. PUTTINI
Siria: guerra civile o ingerenza imperialista?
Relazione tenuta l’11 novembre 2012 alla Casa Rossa
All’iniziativa del Comitato contro la guerra di Milano
Ci troviamo di fronte all’ennesima tragedia e di fronte all’ennesimo pericolo di un’altra guerra della Nato alle porte di casa.
Eppure dopo la guerra fredda ci era stata raccontata la favola di un mondo che avrebbe vissuto nella pace, nella prosperità, nel benessere. I fatti hanno parlato una lingua molto diversa. La Triade dei paesi capitalistici avanzati ha assunto da allora una postura sempre più aggressiva verso l’esterno ed anche verso l’interno, verso i propri popoli e verso i propri lavoratori.
Dopo la guerra fredda la fine del campo socialista ha permesso agli Stati Uniti, in quanto unica superpotenza rimasta, di cercare di imporre al mondo un ordine unipolare che avesse in Washington l’unico centro decisionale. Gli Stati Uniti hanno cercato di raggiungere questo ambizioso obiettivo sviluppando alcune iniziative: cercando di ottenere una netta supremazia nella armi strategiche (va inserito in questo contesto la decisione di costruire uno scudo antimissilistico che dovrebbe annichilire la capacità di dissuasione della Russia e della Cina); puntando al controllo diretto delle principali fonti energetiche (ed è la ragione per la quale il Medio oriente e l’Asia centrale hanno assunto un ruolo sempre più di rilievo nell’agenda delle amministrazioni statunitensi); e infine scardinando la sovranità delle nazioni, perché la sovranità nazionale è il principale argine che si trovano di fronte nel loro tentativo di penetrazione.
Questo tentativo di egemonia ha attraversato due fasi: la prima nel decennio immediatamente successivo alla caduta del muro di Berlino, fino alla guerra alla Jugoslavia, è stata una fase nella quale gli Usa hanno avanzato senza incontrare alcuna resistenza fin nel cuore dell’Europa; la seconda è invece caratterizzata da un contrasto molto più aspro a causa dell’ascesa della Cina, della riemersione della Russia come un attore geopolitico significativo e dell’emancipazione dell’America latina. In questa fase gli Usa si sono trovato di fronte a paesi che non erano più disposti a cedere alle loro ambizioni e a subire passivamente le loro iniziative. Questi paesi hanno cercato di concertarsi tra loro in funzione antiegemonica. Siamo in una fase di transizione tra un tentativo di equilibrio unipolare palesemente in crisi e l’emergere di un equilibrio multipolare.
Questa sfida matura in un contesto che per gli Usa è, dal punto di vista economico, sempre più difficile. A Washington hanno deciso di ricorrere sempre più massicciamente alle armi e alle operazioni di destabilizzazione, campi nei quali gli Usa hanno oggi una schiacciante supremazia.
- Un lungo elenco di aggressioni e mistificazioni continua...
Relazione tenuta l’11 novembre 2012 alla Casa Rossa
All’iniziativa del Comitato contro la guerra di Milano
Ci troviamo di fronte all’ennesima tragedia e di fronte all’ennesimo pericolo di un’altra guerra della Nato alle porte di casa.
Eppure dopo la guerra fredda ci era stata raccontata la favola di un mondo che avrebbe vissuto nella pace, nella prosperità, nel benessere. I fatti hanno parlato una lingua molto diversa. La Triade dei paesi capitalistici avanzati ha assunto da allora una postura sempre più aggressiva verso l’esterno ed anche verso l’interno, verso i propri popoli e verso i propri lavoratori.
Dopo la guerra fredda la fine del campo socialista ha permesso agli Stati Uniti, in quanto unica superpotenza rimasta, di cercare di imporre al mondo un ordine unipolare che avesse in Washington l’unico centro decisionale. Gli Stati Uniti hanno cercato di raggiungere questo ambizioso obiettivo sviluppando alcune iniziative: cercando di ottenere una netta supremazia nella armi strategiche (va inserito in questo contesto la decisione di costruire uno scudo antimissilistico che dovrebbe annichilire la capacità di dissuasione della Russia e della Cina); puntando al controllo diretto delle principali fonti energetiche (ed è la ragione per la quale il Medio oriente e l’Asia centrale hanno assunto un ruolo sempre più di rilievo nell’agenda delle amministrazioni statunitensi); e infine scardinando la sovranità delle nazioni, perché la sovranità nazionale è il principale argine che si trovano di fronte nel loro tentativo di penetrazione.
Questo tentativo di egemonia ha attraversato due fasi: la prima nel decennio immediatamente successivo alla caduta del muro di Berlino, fino alla guerra alla Jugoslavia, è stata una fase nella quale gli Usa hanno avanzato senza incontrare alcuna resistenza fin nel cuore dell’Europa; la seconda è invece caratterizzata da un contrasto molto più aspro a causa dell’ascesa della Cina, della riemersione della Russia come un attore geopolitico significativo e dell’emancipazione dell’America latina. In questa fase gli Usa si sono trovato di fronte a paesi che non erano più disposti a cedere alle loro ambizioni e a subire passivamente le loro iniziative. Questi paesi hanno cercato di concertarsi tra loro in funzione antiegemonica. Siamo in una fase di transizione tra un tentativo di equilibrio unipolare palesemente in crisi e l’emergere di un equilibrio multipolare.
Questa sfida matura in un contesto che per gli Usa è, dal punto di vista economico, sempre più difficile. A Washington hanno deciso di ricorrere sempre più massicciamente alle armi e alle operazioni di destabilizzazione, campi nei quali gli Usa hanno oggi una schiacciante supremazia.
- Un lungo elenco di aggressioni e mistificazioni continua...
Siria: i primi sei mesi (marzo – settembre 2011). Notizie omesse. Falsità svelate
Siria. i primi sei mesi (marzo – settembre 2011). Notizie omesse. falsità svelate
di Pierangela Zanzottera
Da tempo la natura armata dell’opposizione siriana è nota a tutti, anche se qualcuno (o forse tanti) si ostinano a parlare di “manifestanti a mani nude repressi dal regime”. Ma soprattutto, quel che si continua a ripetere, è che “nei primi mesi, fino a ottobre, la rivolta era assolutamente pacifica”. Questa rassegna di notizie omesse dimostra che fin dall’inizio fra le fila dei rivoltosi ci sono stati gruppi armati. Questo ha scatenato la guerra.
24/2: La pagina Facebook a sostegno della "rivoluzione" siriana (Syrian Revolution 2011), aperta a fine gennaio e fomentatrice di odio verso il governo, scrive "il nostro appuntamento è il 15 marzo".
25/2: La pagina arriva a 25mila fan in un giorno. (AFP)
8/3: In Italia arriva la notizia, diffusa dalla libanese Samir Kassir Foundation, di un arresto a fine febbraio di alcuni bambini di Daraa. Voci sostengono, senza tuttavia riportare alcuna prova fotografica, che le autorità hanno strappato loro le unghie e violentato alcuni. La notizia si susseguirà su molti siti e media, senza mai arrivare a un'unica versione "ufficiale" (di volta in volta, infatti, variano ora il numero dei giovani ora 10 ora 18 ora 25, e le loro età, talvolta tra i 9 e i 10 anni, talaltra tra i 10 e i 14 fino ad arrivare tra i 13 e i 16 anni).
17-18/3: Primi giorni di manifestazioni a Daraa a chiusura dei quali si segnalano 7 morti tra le forze dell'ordine e 4 tra i manifestanti. Sui nostri media non si parlerà dei primi 7 morti, ma lo racconta una fonte israeliana: http: //www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/143026#.UKlBx-MSUqA
18/3: Manifestazioni a Daraa con danni a edifici pubblici e privati.
19/3: Secondo fonti all'interno del canale Orient Tv con sede a Dubai un certo numero di redattori e capi dipartimento hanno presentato le proprie dimissioni lamentando la mala gestione del canale e invitando il responsabile, Ghassan Abboud, a scusarsi con il popolo siriano per la campagna di parte e non professionali sulla Siria. - Formazione di una commissione di inchiesta sui fatti di Daraa.
23/3: Il governo siriano dichiara di possedere prove del coinvolgimento giordano nell'incitamento alla sovversione e alla distruzione di proprietà pubbliche a Daraa. – Un gruppo armato attacca alcuni medici su un'ambulanza a Daraa: ucciso un medico e un paramedico.
24/3: al-Arabiya annuncia l'incendio al palazzo di giustizia di Daraa ore prima che accada! -Manifestazioni contro campagna mediatica http://www.youtube.com/watch?v=GA26i9P-vm0 (uccisione medico, ritrovamenti armi e denaro, sms da israele per invitare alle manifestazioni).
27/3: Trovato ucciso a Latakia quello che viene descritto come uno dei capi della sedizione e di finanzieri ed è di nazionalità giordana ed era stato trovato nella sua borsa una grande quantità di dollari, banconote siriane e pistola e due Adoaat granate. – Circolano voci – false – che l'acqua di Mazzeh (Damasco) sia avvelenata; segnalati movimenti sospetti nel quartiere e un gruppo armato nelle campagne di Lattakia che spara contro cittadini. – 300 arresti a Lattakia, molti non siriani ma libanesi, iracheni, giordani, uno statunitense. – 10 tra agenti e cittadini uccisi a Lattakia da elementi armati.
28/3: A Daraa si sono formati comitati popolari per la protezione della popolazione e si è dato il via a una raccolta fondi per il restauro degli edifici bruciati. Avviato anche, da parte degli anziani, il lavoro di riconciliazione. – Confiscate 7 barche cariche di armi arrivate dal Libano. – Bashar al-Assad ha ricevuto le chiamate dei rappresentanti di Kuwait, Bahrain, Iraq e Qatar che hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza alla Siria di fronte alla congiura. – Manifestanti egiziani (tra organizzatori della primavera in Egitto) arrestati in Siria: http://www.youtube.com/watch?v=ODzX0EjPMW0&feature=player_embedded
[continua...]
di Pierangela Zanzottera
Da tempo la natura armata dell’opposizione siriana è nota a tutti, anche se qualcuno (o forse tanti) si ostinano a parlare di “manifestanti a mani nude repressi dal regime”. Ma soprattutto, quel che si continua a ripetere, è che “nei primi mesi, fino a ottobre, la rivolta era assolutamente pacifica”. Questa rassegna di notizie omesse dimostra che fin dall’inizio fra le fila dei rivoltosi ci sono stati gruppi armati. Questo ha scatenato la guerra.
24/2: La pagina Facebook a sostegno della "rivoluzione" siriana (Syrian Revolution 2011), aperta a fine gennaio e fomentatrice di odio verso il governo, scrive "il nostro appuntamento è il 15 marzo".
25/2: La pagina arriva a 25mila fan in un giorno. (AFP)
8/3: In Italia arriva la notizia, diffusa dalla libanese Samir Kassir Foundation, di un arresto a fine febbraio di alcuni bambini di Daraa. Voci sostengono, senza tuttavia riportare alcuna prova fotografica, che le autorità hanno strappato loro le unghie e violentato alcuni. La notizia si susseguirà su molti siti e media, senza mai arrivare a un'unica versione "ufficiale" (di volta in volta, infatti, variano ora il numero dei giovani ora 10 ora 18 ora 25, e le loro età, talvolta tra i 9 e i 10 anni, talaltra tra i 10 e i 14 fino ad arrivare tra i 13 e i 16 anni).
17-18/3: Primi giorni di manifestazioni a Daraa a chiusura dei quali si segnalano 7 morti tra le forze dell'ordine e 4 tra i manifestanti. Sui nostri media non si parlerà dei primi 7 morti, ma lo racconta una fonte israeliana: http: //www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/143026#.UKlBx-MSUqA
18/3: Manifestazioni a Daraa con danni a edifici pubblici e privati.
19/3: Secondo fonti all'interno del canale Orient Tv con sede a Dubai un certo numero di redattori e capi dipartimento hanno presentato le proprie dimissioni lamentando la mala gestione del canale e invitando il responsabile, Ghassan Abboud, a scusarsi con il popolo siriano per la campagna di parte e non professionali sulla Siria. - Formazione di una commissione di inchiesta sui fatti di Daraa.
23/3: Il governo siriano dichiara di possedere prove del coinvolgimento giordano nell'incitamento alla sovversione e alla distruzione di proprietà pubbliche a Daraa. – Un gruppo armato attacca alcuni medici su un'ambulanza a Daraa: ucciso un medico e un paramedico.
24/3: al-Arabiya annuncia l'incendio al palazzo di giustizia di Daraa ore prima che accada! -Manifestazioni contro campagna mediatica http://www.youtube.com/watch?v=GA26i9P-vm0 (uccisione medico, ritrovamenti armi e denaro, sms da israele per invitare alle manifestazioni).
27/3: Trovato ucciso a Latakia quello che viene descritto come uno dei capi della sedizione e di finanzieri ed è di nazionalità giordana ed era stato trovato nella sua borsa una grande quantità di dollari, banconote siriane e pistola e due Adoaat granate. – Circolano voci – false – che l'acqua di Mazzeh (Damasco) sia avvelenata; segnalati movimenti sospetti nel quartiere e un gruppo armato nelle campagne di Lattakia che spara contro cittadini. – 300 arresti a Lattakia, molti non siriani ma libanesi, iracheni, giordani, uno statunitense. – 10 tra agenti e cittadini uccisi a Lattakia da elementi armati.
28/3: A Daraa si sono formati comitati popolari per la protezione della popolazione e si è dato il via a una raccolta fondi per il restauro degli edifici bruciati. Avviato anche, da parte degli anziani, il lavoro di riconciliazione. – Confiscate 7 barche cariche di armi arrivate dal Libano. – Bashar al-Assad ha ricevuto le chiamate dei rappresentanti di Kuwait, Bahrain, Iraq e Qatar che hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza alla Siria di fronte alla congiura. – Manifestanti egiziani (tra organizzatori della primavera in Egitto) arrestati in Siria: http://www.youtube.com/watch?v=ODzX0EjPMW0&feature=player_embedded
[continua...]
DOMENICA 11 NOVEMBRE
ALLA CASA ROSSA
VIA MONTE LUNGO 2 – MM1 TURRO
ORE 10.30
INCONTRO E DIBATTITO
ALLA CASA ROSSA
VIA MONTE LUNGO 2 – MM1 TURRO
ORE 10.30
INCONTRO E DIBATTITO
“Siria: guerra civile o intervento imperialista?”
CON
SERGIO RICALDONE CONSIGLIO MONDIALE DELLA PACESPARTACO PUTTINI RICERCATORE
OSAMA SALEH COMITATO ‘GIÙ LE MANI DALLA SIRIA’
IYAD KHUDER
(IN COLLEGAMENTO SKYPE DA DAMASCO) INGEGNERE ELETTRONICO
DOCENTE UNIVERSITARIO DI FISICA E MATEMATICA
ORE 13: PRANZO ITALO – SIRIANO DI SOTTOSCRIZIONE
PER IL COMITATO CONTRO LA GUERRA – MILANO
PER IL COMITATO CONTRO LA GUERRA – MILANO
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