Il Comitato contro la Guerra Milano si è riunito per fare il bilancio del lavoro svolto. Il ventagliio di adesioni raccolte dice che quella filosofia "ferma e aperta" ispiratrice delle azioni fin qui compiute e di quelle future non lascerà spazio ad ambiguità.
La valutazione condivisa unanimemente è positiva per la partecipazione che, nonostante le difficoltà, si è espressa nella piazza. Il Comitato ha visto con piacere la partecipazione di Massimo Gatti così come quella di Vittorio Agnoletto.
Ha stabilito di partecipare alla riunione nazionale contro la guerra alla Siria che si terrà a Roma, domenica 30 settembre. Ha inoltre deciso di proseguire con il suo lavoro volto all'aggregazione larga di forze che si battano affinché l'Italia non contribuisca alla guerra di aggressione contro la Siria.
Il Comitato non può non manifestare la sua contrarietà verso le sterili polemiche in cui taluno si è esercitato. Trattare le questioni mediorientali può non essere semplicissimo per la complessità che le caratterizza, è questo uno dei motivi che ha indotto il Comitato ad avere un comportamento realmente distaccato. Si deve sapere che si è presa buona nota di quanto si fa "girare in rete". E questo non ha generato nessun dibattito interno. La scelta condivisa è quella di ignorare la pochezza degli argomenti usati per operare quelli che "eufemisticamente" potremmo definire "distinguo".
La calma è la virtù dei forti, per tenere duro occorrerà la forza necessaria. Anche per l'orientamento che ha connaturato la sua azione, il dibattito che ha stimolato anche in province lontane, abbiamo avuto un messaggio che del Comitato diceva così: "Forse è ancora poco se lo si considera, certamente è molto se lo si paragona".
Salutiamo con vero piacere coloro che hanno voluto manifestare la loro adesione personale, così come le numerose associazioni e soggetti organizzati che hanno voluto segnalarla.
Si è scelto di inserire l'articolo 11 della Costituzione Italiana, che ha radici nella Resistenza, per varie ragioni... Si rende noto che rimarrà lo spartiacque discriminante per le finalità internazionaliste del Comitato contro la Guerra Milano.
Forse è anche per questo che l'orientamento è stato condiviso largamente. Lo spartiacque rimarrà intoccato anche per l'avvenire. Intellegenti pauca.
RIUNIONE NAZIONALE CONTRO LA GUERRA ALLA SIRIA 2
Roma, domenica 30 settembre, alle ore 10 in via Giolitti 231.
Il Comitato contro la Guerra Milano parteciperà
Il Comitato contro la Guerra Milano parteciperà
RIUNIONE NAZIONALE CONTRO LA GUERRA ALLA SIRIA 1
Care compagne e cari compagni,
la politica di aggressione imperialista in Medio Oriente si intensifica di giorno in giorno, segnando il punto più alto nella crisi siriana. E’ ormai evidente l’impegno diretto delle forze NATO e della Lega Araba nel ridisegnare un Medio Oriente ed un Mediterraneo pacificati e sottomessi agli interessi neocoloniali e di rapina. Fondi, armi ed una poderosa macchina mediatica stanno costruendo le condizioni per una ulteriore escalation militare, rafforzata dalle minacce di aggressione all’Iran e alla resistenza libanese.
La normalizzazione imposta dall’Islam politico reazionario, forte anche del sostegno delle cancellerie europee e statunitense, ha messo il bavaglio alle proteste popolari in Tunisia e in Egitto; in Bahrein, dove ha sede un’importante base navale USA, la repressione è violentissima.
Come RdC, insieme ad altre forze, abbiamo promosso l’appello “Giù le mani dalla Siria”, che nel giro di pochi giorni è stato sottoscritto da molte altre strutture come le vostre e ha suscitato l’interesse e l’attenzione di molti compagni. L’appello ha avuto il merito di denunciare, in coerente continuità con i movimenti contro la guerra, il ruolo criminale svolto dalle guerre umanitarie, contestando al tempo stesso quel pacifismo con l’elmetto che di nuovo, con l’aggressione alla Libia e oggi alla Siria, appare sempre più subalterno ed eurocentrico.
Una scelta politica gravissima, che cade proprio mentre il governo Monti si presenta in perfetta sintonia con la rinnovata politica di potenza espressa dall’Unione Europea: all’interno e all’esterno dei propri confini, guerra sociale e guerra di rapina. Cari compagni,
per dare continuità all’appello da tutti noi sottoscritto, crediamo che sia utile e necessaria una riunione di confronto politico sull’attuale scenario, in cui valutare assieme i passaggi politici e le possibili mobilitazioni di massa da mettere in campo nel prossimo periodo.
Poiché sia la NATO sia la Lega Araba ed Israele non escludono, anche a breve, un attacco militare contro la Siria e l’Iran, pensiamo sia importante non andare troppo in là con i tempi;
vi proponiamo di vederci a Roma, domenica 30 settembre, alle ore 10 in via Giolitti 231.
Per la Rete dei Comunisti
Marco Benevento
la politica di aggressione imperialista in Medio Oriente si intensifica di giorno in giorno, segnando il punto più alto nella crisi siriana. E’ ormai evidente l’impegno diretto delle forze NATO e della Lega Araba nel ridisegnare un Medio Oriente ed un Mediterraneo pacificati e sottomessi agli interessi neocoloniali e di rapina. Fondi, armi ed una poderosa macchina mediatica stanno costruendo le condizioni per una ulteriore escalation militare, rafforzata dalle minacce di aggressione all’Iran e alla resistenza libanese.
La normalizzazione imposta dall’Islam politico reazionario, forte anche del sostegno delle cancellerie europee e statunitense, ha messo il bavaglio alle proteste popolari in Tunisia e in Egitto; in Bahrein, dove ha sede un’importante base navale USA, la repressione è violentissima.
Come RdC, insieme ad altre forze, abbiamo promosso l’appello “Giù le mani dalla Siria”, che nel giro di pochi giorni è stato sottoscritto da molte altre strutture come le vostre e ha suscitato l’interesse e l’attenzione di molti compagni. L’appello ha avuto il merito di denunciare, in coerente continuità con i movimenti contro la guerra, il ruolo criminale svolto dalle guerre umanitarie, contestando al tempo stesso quel pacifismo con l’elmetto che di nuovo, con l’aggressione alla Libia e oggi alla Siria, appare sempre più subalterno ed eurocentrico.
Una scelta politica gravissima, che cade proprio mentre il governo Monti si presenta in perfetta sintonia con la rinnovata politica di potenza espressa dall’Unione Europea: all’interno e all’esterno dei propri confini, guerra sociale e guerra di rapina. Cari compagni,
per dare continuità all’appello da tutti noi sottoscritto, crediamo che sia utile e necessaria una riunione di confronto politico sull’attuale scenario, in cui valutare assieme i passaggi politici e le possibili mobilitazioni di massa da mettere in campo nel prossimo periodo.
Poiché sia la NATO sia la Lega Araba ed Israele non escludono, anche a breve, un attacco militare contro la Siria e l’Iran, pensiamo sia importante non andare troppo in là con i tempi;
vi proponiamo di vederci a Roma, domenica 30 settembre, alle ore 10 in via Giolitti 231.
Per la Rete dei Comunisti
Marco Benevento
COMUNICATO CONTRO LA GUERRA MILANO
GIÙ LE MANI DALLA SIRIA
GIOVEDI’ 20 SETTEMBRE ore 18
PRESIDIO-MANIFESTAZIONE in PIAZZA FONTANA
Nonostante il divieto della Questura di Milano, che solo il giorno prima ha comunicato lo spostamento della manifestazione da piazza San Babila (come reso noto dall’inizio) a piazza Fontana, il presidio del Comitato Contro la Guerra Milano è riuscito.
Gli interventi si sono svolti in un clima di partecipazione attenta, a partire dalle 18 per terminare poco dopo le 20.
Il Comitato Contro la Guerra Milano si riunirà a breve per un bilancio del lavoro svolto. Il 20 settembre è una data di inizio per un organismo che è destinato ad agire in futuro, visti i venti di guerra; le adesioni pervenute hanno evidenziato un orientamento ben definito, ampiamente condiviso, che non lascia spazio ad ambiguità.
La filosofia del Comitato rimarrà, come nei contenuti che hanno riscosso tante adesioni, ferma e aperta, con un elemento che rimarrà però discriminante: l’ispirazione alla nostra Costituzione, nata dopo un catastrofico conflitto e scritta anche da coloro che hanno dato vita (e la vita) alla Resistenza.
GIOVEDI’ 20 SETTEMBRE ore 18
PRESIDIO-MANIFESTAZIONE in PIAZZA FONTANA
Nonostante il divieto della Questura di Milano, che solo il giorno prima ha comunicato lo spostamento della manifestazione da piazza San Babila (come reso noto dall’inizio) a piazza Fontana, il presidio del Comitato Contro la Guerra Milano è riuscito.
Gli interventi si sono svolti in un clima di partecipazione attenta, a partire dalle 18 per terminare poco dopo le 20.
Il Comitato Contro la Guerra Milano si riunirà a breve per un bilancio del lavoro svolto. Il 20 settembre è una data di inizio per un organismo che è destinato ad agire in futuro, visti i venti di guerra; le adesioni pervenute hanno evidenziato un orientamento ben definito, ampiamente condiviso, che non lascia spazio ad ambiguità.
La filosofia del Comitato rimarrà, come nei contenuti che hanno riscosso tante adesioni, ferma e aperta, con un elemento che rimarrà però discriminante: l’ispirazione alla nostra Costituzione, nata dopo un catastrofico conflitto e scritta anche da coloro che hanno dato vita (e la vita) alla Resistenza.
CONTRO LA GUERRA SEMPRE! GIU’ LE MANI DALLA SIRIA!
GIOVEDI’ 20 SETTEMBRE ore 18
PRESIDIO-MANIFESTAZIONE
in PiazzaS.BABILA FONTANA
E’ in atto una grande campagna di disinformazione fondata su menzogne per farci accettare la partecipazione dell’Italia ad una aggressione criminale contro un Paese sovrano come la Siria.
Le potenze della NATO (Italia compresa) alleate alla monarchia dell’ Arabia Saudita e del Qatar, stanno cercando per motivi economici e geopolitici di ridisegnare la mappa del Medio Oriente, questo non ha niente a che fare con la “democratizzazione” come ci insegna la situazione in cui si trovano Afghanistan, Iraq, Libia, dove ora regna povertà e violenza, una grande parte della popolazione è morta o rimasta ferita sotto le bombe, e tutto questo per arricchire alcuni Paesi dell’occidente come durante il vecchio colonialismo.
Lo schema collaudato per raggiungere questi obiettivi prevede la creazione del consenso popolare attraverso la disinformazione in TV e sui giornali, per avvalorare la necessità di un intervento armato dovuto a ragioni “umanitarie”. Il cosiddetto “intervento militare umanitario” ha sempre portato ad imponenti violazioni dei diritti umani e all’azzeramento del fondamentale diritto di autodeterminazione dei popoli.
Si mira ad insediare governi fantoccio, come in Afghanistan o in Iraq, ancora più oppressivi dei precedenti, anche contro le donne e le istanze di progresso, l’importante è che siano leali e subordinati agli interessi occidentali. Per ottenere questo risultato le potenze imperialiste fomentano la violenza finanziando e armando i conflitti interni addirittura inviando consiglieri militari, mercenari e armamenti sofisticati.
Per la guerra all’IRAQ i cui motivi sono stati completamente inventati sono morte centinaia di migliaia di civili iracheni, si sono spesi centinaia di milioni di euro che avrebbero dovuto essere spesi per la sanità, la scuola, i servizi sociali, per garantire il diritto alla casa e una vita più dignitosa per tutti.
NON UN SOLDO PER LA GUERRA!
“L’Italia ripudia la guerra come strumento d’offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, questo recita l’Art. 11 della nostra Costituzione nata dalla Resistenza.
Ci opponiamo fin da ora alla “no fly zone" che è un intervento militare diretto, con distruzioni e massacri di civili, come ben sappiamo. Vogliamo dal Governo Monti, che ha tagliato le pensioni e i diritti dei lavoratori e dei cittadini aumentando invece le spese militari, e dai Partiti che lo sostengono in Parlamento, la cessazione immediata di qualsiasi appoggio esterno ai belligeranti; da subito taglino le spese militari e pongano fine a tutte le missioni all’estero.
Noi organizzazioni e cittadini di diverso orientamento e differenti sensibilità sentiamo il dovere di chiamare alla mobilitazione contro la minaccia di guerra aperta alla Siria e anche all’Iran, con grave pericolo di estensione del conflitto difficile da prevedere.
Comitato contro la guerra Milano
PRESIDIO-MANIFESTAZIONE
in Piazza
E’ in atto una grande campagna di disinformazione fondata su menzogne per farci accettare la partecipazione dell’Italia ad una aggressione criminale contro un Paese sovrano come la Siria.
Le potenze della NATO (Italia compresa) alleate alla monarchia dell’ Arabia Saudita e del Qatar, stanno cercando per motivi economici e geopolitici di ridisegnare la mappa del Medio Oriente, questo non ha niente a che fare con la “democratizzazione” come ci insegna la situazione in cui si trovano Afghanistan, Iraq, Libia, dove ora regna povertà e violenza, una grande parte della popolazione è morta o rimasta ferita sotto le bombe, e tutto questo per arricchire alcuni Paesi dell’occidente come durante il vecchio colonialismo.
Lo schema collaudato per raggiungere questi obiettivi prevede la creazione del consenso popolare attraverso la disinformazione in TV e sui giornali, per avvalorare la necessità di un intervento armato dovuto a ragioni “umanitarie”. Il cosiddetto “intervento militare umanitario” ha sempre portato ad imponenti violazioni dei diritti umani e all’azzeramento del fondamentale diritto di autodeterminazione dei popoli.
Si mira ad insediare governi fantoccio, come in Afghanistan o in Iraq, ancora più oppressivi dei precedenti, anche contro le donne e le istanze di progresso, l’importante è che siano leali e subordinati agli interessi occidentali. Per ottenere questo risultato le potenze imperialiste fomentano la violenza finanziando e armando i conflitti interni addirittura inviando consiglieri militari, mercenari e armamenti sofisticati.
Per la guerra all’IRAQ i cui motivi sono stati completamente inventati sono morte centinaia di migliaia di civili iracheni, si sono spesi centinaia di milioni di euro che avrebbero dovuto essere spesi per la sanità, la scuola, i servizi sociali, per garantire il diritto alla casa e una vita più dignitosa per tutti.
NON UN SOLDO PER LA GUERRA!
“L’Italia ripudia la guerra come strumento d’offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, questo recita l’Art. 11 della nostra Costituzione nata dalla Resistenza.
Ci opponiamo fin da ora alla “no fly zone" che è un intervento militare diretto, con distruzioni e massacri di civili, come ben sappiamo. Vogliamo dal Governo Monti, che ha tagliato le pensioni e i diritti dei lavoratori e dei cittadini aumentando invece le spese militari, e dai Partiti che lo sostengono in Parlamento, la cessazione immediata di qualsiasi appoggio esterno ai belligeranti; da subito taglino le spese militari e pongano fine a tutte le missioni all’estero.
Noi organizzazioni e cittadini di diverso orientamento e differenti sensibilità sentiamo il dovere di chiamare alla mobilitazione contro la minaccia di guerra aperta alla Siria e anche all’Iran, con grave pericolo di estensione del conflitto difficile da prevedere.
Comitato contro la guerra Milano
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