Marinella, siamo tutti con te!
(ASCA) – Roma, 28 feb 2013 – ore 13:24 Una manifestante della ”Rete No War Roma” ha fatto irruzione nell’aula di Villa Madama nel corso della conferenza stampa congiunta tra il segretario di Stato americano, John Kerry, il ministro degli Esteri, Giulio Terzi e il leader delle opposizioni siriane al Khatib, inveendo contro i tre leader internazionali e mostrando un cartello con su scritto: ”Usa ($) Europa, Turchia, Qatar ed Emirati Arabi supportano i terroristi e boicottano la pace”. La dimostrante, incalzata dai giornalisti, ha spiegato di contestare attraverso la propria associazione la ”propaganda mediatica portata avanti dalle opposizioni”, colpevoli di sostenere ”gruppi armati terroristici pronti ad uccidere chiunque”.
ATTENTATO A DAMASCO
Molti cittadini si sono riuniti in via al-Sawra a Damasco per riaffermare la loro determinazione ad affrontare il terrorismo e condannare i Paesi che stanno finanziando e sostenendo il terrorismo.
Intanto, è salito a 52 il bilancio delle vittime e a almeno 250 il numero dei feriti.
Oltre che dalle principali associazioni, partiti e istituzioni siriane, anche dall'estero arrivano i primi messaggi di condanna del vile gesto e di solidarietà per la Siria.
In particolare, Alexander Loukachevitch, portavoce ufficiale del ministero degli Esteri russo, ha dichiarato la condanna da parte di Mosca di questo atto terroristico, invitando quanti sostengono questi terroristi a fare pressioni per fermare la violenza armata.
Il ministero degli Esteri iraniano, dal canto suo, ha affermato che i nemici della Siria operano attraverso questi atti di terrorismo per ostacolare le riforme politiche e minare la stabilità e la sicurezza nel Paese.
Dal Libano, arrivano le condanne del movimento Hezbollah e dall'ambasciatore cinese a Beirut, Wu Zexian, che ha aggiunto la speranza che la situazione in Siria possa tornare all'equilibrio quanto prima.
Ancora una volta silenzio assordante da parte della comunità internazionale.
Da SYRIA - L'altra faccia della rivolta
Mozione del CIP
Mozione approvata all’assemblea tenuta al Centro di Iniziativa Proletaria G. Tagarelli – il 10 febbraio 2013 organizzata dal Comitato contro la guerra di Milano
CONTRO LA GUERRA DEI GOVERNI IMPERIALISTI!
GIÙ LE MANI DALLA SIRIA, DALL’IRAN E DAL MALI!
Contro i bombardamenti e l’intervento militare imperialista in Siria, in Mali e le minacce all’Iran e ai popoli che si oppongono alla penetrazione imperialista resistenza ora e sempre.
Il nemico è anche in casa nostra.
L’art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, ripetutamente calpestato, recita: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
Il governo italiano, dopo tante chiacchiere sulle soluzioni pacifiche dei contrasti internazionali, ancora una volta sostiene chi ha fatto in passato il ricorso alle armi per difendere i suoi interessi. La crisi economica ha acuito i contrasti interimperialisti accentuando la lotta per il controllo delle materie prime, dei mercati e delle zone d’influenza strategiche e la guerra commerciale è diventata guerra militare.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, organismo dominato dai maggiori paesi imperialisti, dopo le minacce, sostiene i bombardamenti e l’intervento militare imperialista per affermare il suo “diritto” a salvaguardare i suoi interessi cercando di imporre la pace con i suoi militari, missili, raid aerei e mercenari inviati sul campo.
USA, Francia e Gran Bretagna, il Consiglio di sicurezza dell'ONU, compreso il governo italiano, fino a ieri sostenitore di Assad (ricevuto con tutti gli onori al Quirinale), stanno facendo pressioni per approvare una risoluzione che autorizzi la “no fly zone” sulla Siria, e sostengono l’intervento francese in Mali.
Attraverso una grande campagna di disinformazione, fondata su menzogne, cercano di farci accettare la partecipazione ad una aggressione criminale contro un Paese sovrano come la Siria.
Come sempre si usano due pesi e due misure a seconda dei propri interessi, e si tace sui massacri compiuti dal governo sionista israeliano o sugli yemeniti massacrati da un regime reazionario.
Contro le aggressioni imperialiste, noi lavoratori e cittadini, leviamo forte la nostra voce di dissenso e di protesta nelle assemblee di fabbrica, nei luoghi di lavoro e nelle mobilitazioni di piazza.
Contro la guerra di aggressione alla Siria e al Mali sostenute dal governo italiano e da tutti i partiti di centrodestra e centrosinistra, ribadiamo la nostra opposizione attiva nelle fabbriche, nelle scuole, nelle piazze e ovunque sia possibile esprimere la nostra protesta.
La sorte della Siria, del Mali e di tutti i paesi sovrani ed il loro futuro va deciso dal popolo. Sono loro gli artefici del proprio destino. A loro spetta decidere il proprio futuro, senza ingerenze esterne o guerre umanitarie.
Il nemico è in casa nostra: sono i padroni e il governo italiano, i partiti borghesi di centrodestra e centrosinistra che spendono miliardi di euro in armamenti per aggredire altri popoli a scapito dei più elementari diritti per la popolazione, come il diritto al lavoro, allo studio, alla salute, alla casa, ad una vita decente.
Noi siamo a fianco degli operai, dei lavoratori e dei popoli di tutto il mondo che lottano contro le guerre imperialiste.
Contro le guerre dei padroni, solidarietà internazionale fra i lavoratori e i popoli sfruttati di tutto il mondo.
CONTRO LA GUERRA DEI GOVERNI IMPERIALISTI!
GIÙ LE MANI DALLA SIRIA, DALL’IRAN E DAL MALI!
Contro i bombardamenti e l’intervento militare imperialista in Siria, in Mali e le minacce all’Iran e ai popoli che si oppongono alla penetrazione imperialista resistenza ora e sempre.
Il nemico è anche in casa nostra.
L’art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, ripetutamente calpestato, recita: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
Il governo italiano, dopo tante chiacchiere sulle soluzioni pacifiche dei contrasti internazionali, ancora una volta sostiene chi ha fatto in passato il ricorso alle armi per difendere i suoi interessi. La crisi economica ha acuito i contrasti interimperialisti accentuando la lotta per il controllo delle materie prime, dei mercati e delle zone d’influenza strategiche e la guerra commerciale è diventata guerra militare.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, organismo dominato dai maggiori paesi imperialisti, dopo le minacce, sostiene i bombardamenti e l’intervento militare imperialista per affermare il suo “diritto” a salvaguardare i suoi interessi cercando di imporre la pace con i suoi militari, missili, raid aerei e mercenari inviati sul campo.
USA, Francia e Gran Bretagna, il Consiglio di sicurezza dell'ONU, compreso il governo italiano, fino a ieri sostenitore di Assad (ricevuto con tutti gli onori al Quirinale), stanno facendo pressioni per approvare una risoluzione che autorizzi la “no fly zone” sulla Siria, e sostengono l’intervento francese in Mali.
Attraverso una grande campagna di disinformazione, fondata su menzogne, cercano di farci accettare la partecipazione ad una aggressione criminale contro un Paese sovrano come la Siria.
Come sempre si usano due pesi e due misure a seconda dei propri interessi, e si tace sui massacri compiuti dal governo sionista israeliano o sugli yemeniti massacrati da un regime reazionario.
Contro le aggressioni imperialiste, noi lavoratori e cittadini, leviamo forte la nostra voce di dissenso e di protesta nelle assemblee di fabbrica, nei luoghi di lavoro e nelle mobilitazioni di piazza.
Contro la guerra di aggressione alla Siria e al Mali sostenute dal governo italiano e da tutti i partiti di centrodestra e centrosinistra, ribadiamo la nostra opposizione attiva nelle fabbriche, nelle scuole, nelle piazze e ovunque sia possibile esprimere la nostra protesta.
La sorte della Siria, del Mali e di tutti i paesi sovrani ed il loro futuro va deciso dal popolo. Sono loro gli artefici del proprio destino. A loro spetta decidere il proprio futuro, senza ingerenze esterne o guerre umanitarie.
Il nemico è in casa nostra: sono i padroni e il governo italiano, i partiti borghesi di centrodestra e centrosinistra che spendono miliardi di euro in armamenti per aggredire altri popoli a scapito dei più elementari diritti per la popolazione, come il diritto al lavoro, allo studio, alla salute, alla casa, ad una vita decente.
Noi siamo a fianco degli operai, dei lavoratori e dei popoli di tutto il mondo che lottano contro le guerre imperialiste.
Contro le guerre dei padroni, solidarietà internazionale fra i lavoratori e i popoli sfruttati di tutto il mondo.
Comunicato del Comitato contro la Guerra Milano
Il 13 dicembre scorso, in occasione dell'incontro "Siria: l'informazione, la verità, le bugie, la guerra" presso il Centro Scaldasole organizzato dal "Comitato di sostegno al popolo siriano", gruppo che sostiene i cosiddetti "ribelli" siriani, una signora di mezza età è stata buttata a terra da uno degli organizzatori. La sua colpa è stata quella di contestare le modalità di richiesta degli interventi del pubblico attraverso dei fogliettini in modo che le domande venissero filtrate più agevolmente.
Nella mattinata di ieri, domenica 10 febbraio, nel corso dell'assemblea-dibattito organizzata dal Comitato contro la guerra di Milano “Siria: guerra civile o intervento imperialista?”, presso il Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli” di Sesto San Giovanni, una quindicina di siriani che si autodefiniscono "liberi" hanno inscenato una protesta nel tentativo, forse, di intimidire i presenti che desideravano unicamente approfondire quanto sta accadendo in Siria.
Già nei giorni scorsi questi sedicenti "difensori della democrazia" avevano ripetutamente preannunciato la volontà di creare scompiglio in un evento che non rappresentava il loro punto di vista.
Episodi che negli atti si pongono in netto contrasto con quello che questi elementi cercano di far credere a parole, in Siria esattamente come in Italia.
Perché è evidente che non può esistere democrazia laddove viene meno la libertà di parola, la possibilità di contradittorio, la libertà di espressione.
Non sostiene la libertà chi sceglie la provocazione violenta, appoggia gli estremismi, teme un pensiero antitetico e preferisce l'aggressione al pacifico confronto.
Alla luce di questi fatti incresciosi, il Comitato contro la guerra Milano desidera confermare il suo costante impegno contro quanti cercano di minare la libera informazione che si pone in contrasto con la vergognosa campagna mediatica in corso; una propaganda a favore del sostegno occidentale agli jihadisti che stanno destabilizzando un Paese sovrano.
Il Comitato contro la guerra Milano riafferma, ancora una volta, l'appoggio solidale al popolo siriano che deve essere lasciato libero di decidere da solo del proprio futuro.
Comitato contro la guerra - Milano
Nella mattinata di ieri, domenica 10 febbraio, nel corso dell'assemblea-dibattito organizzata dal Comitato contro la guerra di Milano “Siria: guerra civile o intervento imperialista?”, presso il Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli” di Sesto San Giovanni, una quindicina di siriani che si autodefiniscono "liberi" hanno inscenato una protesta nel tentativo, forse, di intimidire i presenti che desideravano unicamente approfondire quanto sta accadendo in Siria.
Già nei giorni scorsi questi sedicenti "difensori della democrazia" avevano ripetutamente preannunciato la volontà di creare scompiglio in un evento che non rappresentava il loro punto di vista.
Episodi che negli atti si pongono in netto contrasto con quello che questi elementi cercano di far credere a parole, in Siria esattamente come in Italia.
Perché è evidente che non può esistere democrazia laddove viene meno la libertà di parola, la possibilità di contradittorio, la libertà di espressione.
Non sostiene la libertà chi sceglie la provocazione violenta, appoggia gli estremismi, teme un pensiero antitetico e preferisce l'aggressione al pacifico confronto.
Alla luce di questi fatti incresciosi, il Comitato contro la guerra Milano desidera confermare il suo costante impegno contro quanti cercano di minare la libera informazione che si pone in contrasto con la vergognosa campagna mediatica in corso; una propaganda a favore del sostegno occidentale agli jihadisti che stanno destabilizzando un Paese sovrano.
Il Comitato contro la guerra Milano riafferma, ancora una volta, l'appoggio solidale al popolo siriano che deve essere lasciato libero di decidere da solo del proprio futuro.
Comitato contro la guerra - Milano
E' stato assassinato a Tunisi il compagno Choukri Belaid
di Maurizio Musolino
Ai suoi compagni, alla sua famiglia, al suo Paese, la solidarietà del Partito dei comunisti italiani
E' stato assassinato a Tunisi il compagno Choukri Belaid, un progressista, un laico, un comunista, amante del suo paese e della sua gente. Per anni si era fieramente opposto al regime di Ben Alì e oggi era in prima fila per la difesa dei diritti delle donne e dei lavoratori tunisini. Lo avevamo incontrato a Tunisi un anno fa nella sede del suo partito ( Movimento patriottico democratico) e in quell'occasione ci aveva parlato del progetto di riunificazione della sinistra in Tunisia, un progetto che nel frattempo era andato avanti raccogliendo consensi e successi. Ricordo anche un suo messaggio al nostro ultimo congresso dove parlava di laicità e ci chiedeva di non lasciar soli i giovani impegnati nelle rivolte arabe, a quel congresso non potè partecipare perché negli stessi giorni era in atto a Tunisi un grande sciopero generale.
[continua]
Ai suoi compagni, alla sua famiglia, al suo Paese, la solidarietà del Partito dei comunisti italiani
E' stato assassinato a Tunisi il compagno Choukri Belaid, un progressista, un laico, un comunista, amante del suo paese e della sua gente. Per anni si era fieramente opposto al regime di Ben Alì e oggi era in prima fila per la difesa dei diritti delle donne e dei lavoratori tunisini. Lo avevamo incontrato a Tunisi un anno fa nella sede del suo partito ( Movimento patriottico democratico) e in quell'occasione ci aveva parlato del progetto di riunificazione della sinistra in Tunisia, un progetto che nel frattempo era andato avanti raccogliendo consensi e successi. Ricordo anche un suo messaggio al nostro ultimo congresso dove parlava di laicità e ci chiedeva di non lasciar soli i giovani impegnati nelle rivolte arabe, a quel congresso non potè partecipare perché negli stessi giorni era in atto a Tunisi un grande sciopero generale.
[continua]
Intervista a Osama Saleh del comitato "Giù le mani dalla Siria"
di Michele Michelino | ciptagarelli.jimdo.com
D. I mass media italiani stanno facendo una campagna di disinformazione a sostegno dei "ribelli" contro il governo siriano. Qual è la situazione reale in Siria al 30 gennaio 2013?
[continua]
D. I mass media italiani stanno facendo una campagna di disinformazione a sostegno dei "ribelli" contro il governo siriano. Qual è la situazione reale in Siria al 30 gennaio 2013?
[continua]
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