Il 13 dicembre scorso, in occasione dell'incontro "Siria: l'informazione, la verità, le bugie, la guerra" presso il Centro Scaldasole organizzato dal "Comitato di sostegno al popolo siriano", gruppo che sostiene i cosiddetti "ribelli" siriani, una signora di mezza età è stata buttata a terra da uno degli organizzatori. La sua colpa è stata quella di contestare le modalità di richiesta degli interventi del pubblico attraverso dei fogliettini in modo che le domande venissero filtrate più agevolmente.
Nella mattinata di ieri, domenica 10 febbraio, nel corso dell'assemblea-dibattito organizzata dal Comitato contro la guerra di Milano “Siria: guerra civile o intervento imperialista?”, presso il Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli” di Sesto San Giovanni, una quindicina di siriani che si autodefiniscono "liberi" hanno inscenato una protesta nel tentativo, forse, di intimidire i presenti che desideravano unicamente approfondire quanto sta accadendo in Siria.
Già nei giorni scorsi questi sedicenti "difensori della democrazia" avevano ripetutamente preannunciato la volontà di creare scompiglio in un evento che non rappresentava il loro punto di vista.
Episodi che negli atti si pongono in netto contrasto con quello che questi elementi cercano di far credere a parole, in Siria esattamente come in Italia.
Perché è evidente che non può esistere democrazia laddove viene meno la libertà di parola, la possibilità di contradittorio, la libertà di espressione.
Non sostiene la libertà chi sceglie la provocazione violenta, appoggia gli estremismi, teme un pensiero antitetico e preferisce l'aggressione al pacifico confronto.
Alla luce di questi fatti incresciosi, il Comitato contro la guerra Milano desidera confermare il suo costante impegno contro quanti cercano di minare la libera informazione che si pone in contrasto con la vergognosa campagna mediatica in corso; una propaganda a favore del sostegno occidentale agli jihadisti che stanno destabilizzando un Paese sovrano.
Il Comitato contro la guerra Milano riafferma, ancora una volta, l'appoggio solidale al popolo siriano che deve essere lasciato libero di decidere da solo del proprio futuro.
Comitato contro la guerra - Milano
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